Come illuminare una cucina classica: idee e lampade da scegliere 8-6-2024 La cucina è uno degli ambienti più vissuti dalle famiglie, specialmente da quelle italiane. Le esigenze di questa stanza sono molto diverse da quelle degli altri vani della casa e richiedono particolari cautele nella scelta di applique, lampade e lampadari. Vediamo allora insieme come illuminare una cucina classica, dallo stile senza tempo e con un occhio di riguardo alla praticità! Potenza e colore per illuminare una cucina classica Per illuminare una cucina classica è necessario partire dai due concetti fondamentali di intensità e colore. Il giusto livello di potenza delle luci generali in cucina è pari a 300-500 lux. Si tratta di un livello che non arreca troppo disturbo alla vista, ma che allo steso tempo consente di creare un ambiente limpido e confortevole per gli ospiti. Un livello più intenso, non inferiore a 500 lux, è necessario invece sui piani di lavoro: pensa di dover spinare un pesce o di dover effettuare tagli precisi senza avere a disposizione una bella luce potente puntata sul bancone! Il colore delle luci per la cucina è rigorosamente bianco, freddo ed energizzante. Il colore bianco non falsa il colore delle preparazioni, consentendo di apprezzarne tutte le sfumature, ed evitare riflessi e giochi ottici che possono far sfuggire uno stecchino, una lisca o un pezzetto di spago dai piatti. Il tipo di lampada da scegliere per una cucina classica Parliamo ora del tipo di lampada che è consuetudine utilizzare in una cucina classica per illuminarla, dividendo le varie tipologie per destinazione d’uso o per intensità. Gli apparecchi a LED sono estremamente economici e consentono di risparmiare energia e denaro sulla bolletta. Sono perfetti per i punti luce, perché potenti e direzionabili. Le lampade alogene vengono generalmente usate come luci di atmosfera o per illuminare porzioni ampie dell’ambiente in modo più delicato. Puoi, per esempio, dedicarle all’illuminazione del tavolo o di angoli tematici della cucina, come la riserva delle bottiglie di vino o dei liquori. Le lampade a fluorescenza sono molto convenienti dal punto di vista energetico: la stima parla di -70/80% sui consumi. La resa è però eccellente, potente ed efficace, specie per i modelli più moderni. Lampadari per cucina classica Il lampadario è il cuore dell’illuminazione della stanza. Abbastanza potente da rischiarare tutto l’ambiente, ma non troppo per evitare di essere fastidioso per i commensali, il lampadario non dovrebbe essere posto a meno di 70/80 centimetri dal tavolo. Anche in questo caso, la luce bianca è la migliore per apprezzare i piatti preparati e per conciliare un ambiente disteso e divertente. Se possibile, prevedi un sistema di dimmer: un po’ più potenti per la preparazione, un po’ più spenti per consumare il pasto, senza finire accecati dalle lampade. Sulla forma del lampadario si potrebbero scrivere libri interi. La cucina classica è un modello tutt’altro che standard: ogni cucina ha la sua personalità, che può essere sottolineata e valorizzata da un design più contemporaneo o più tradizionale. Indubbiamente le plafoniere di design o i piccoli lampadari decorati in modo moderno possono svecchiare un ambiente altrimenti molto neutro; altrimenti è possibile scegliere un lampadario dal sapore più vintage, per dare un tocco più personale all’ambiente o per uniformare l’illuminazione della cucina classica al resto degli arredi. Applique e punti luce cucina classica Punti luce e applique per cucina classica possono essere usati per: Valorizzare un piano di lavoro di particolare pregio Sottolineare la presenza di un pezzo d’arredo dalla foggia o dal colore inusuale Creare piccole aree dedicate e tematiche, per esempio vicino alla cantinetta dei vini o allo scaffale delle spezie Avere una luce dall’alto sul tavolo, ben distanziata dai piatti e dai volti dei commensali, meno fastidiosa per gli occhi Avere un’illuminazione più dettagliata e potente nelle aree di lavoro più importanti Si possono creare punti luce con lampade singole oppure con i faretti, disposti sotto i pensili o sul soffitto, in corrispondenza delle aree da illuminare. Strisce di LED o faretti si possono anche porre sopra i mobili, per illuminare con giochi creativi il soffitto: si tratta di una scelta interessante nel caso la tua cucina abbia travi a vista o decorazioni particolari su cui vuoi far cadere l’occhio dei tuoi ospiti. Ovviamente quelle poste sopra i mobili sono luci di atmosfera, non particolarmente utili all’illuminazione generale della cucina, né ai lavori di precisione da eseguire sul banco di lavoro o attorno ai fornelli. Esattamente come le luci topdown, le applique proiettano la luce verso l’alto e creano un ambiente più soffuso e rilassante, ma meno adatto ai piccoli lavori di precisione che in cucina sono all’ordine del giorno. È quindi evidente che la tipologia e la disposizione delle lampade in una cucina classica si devono basare sulle attività che verranno svolte in ogni angolo, per ottimizzare le luci, ridurre gli sprechi e consentire una fruizione semplice della stanza e degli elettrodomestici.